Ancora dal convegno di studi McDougall (puoi leggere qui la prima e la seconda parte del report), l’interessantissimo intervento di una chef vegana che ha cambiato radicalmente la sua salute e il suo aspetto con una dieta ad alto contenuto di carboidrati
di Frederic Patenaude

“Hai un aspetto meraviglioso” osserva John McDougall, “mi piace la tua nuova dieta”
AJ è una famosa chef vegana che vive in California. Nel corso degli anni, ha scritto diversi libri di ricette ed è apparsa molte volte nei principali shows televisivi americani.
Ebbi modo di incontrarla in precedenza durante la mia visita al True North Health Center in California, dove stava tenendo lezioni di cucina.
Ecco l’interessante sintesi del suo intervento al convegno, in cui racconta come sia riuscita a superare i suoi disordini alimentari e a perdere peso con una dieta vegana.
Dall’olio alle noci
Una delle prime cose che provò, per cercare di dimagrire, fu evitare l’olio, dato che è un cibo ad alta densità calorica. Lo sostituì con la frutta a guscio, misurandone le quantità. Ma il suo peso continuava a rimanere attorno ai 75 kg. Il 30% delle calorie nella sua dieta proveniva da fonti grasse.
Un medico le suggerì quindi di provare a lasciar stare la frutta a guscio e a mangiare più patate.
“Patate?” pensò. Non sembrava avere senso, dato che generalmente si pensa che le patate siano un cibo che fa ingrassare.
Decise comunque di fare un tentativo. La percentuale di grassi nella sua dieta scese dal 30% al 10-15% e AJ perse 15 kg.

AJ quando seguiva la dieta con la frutta a guscio e, poi, la dieta con le patate.
L’esperimento successivo: più cereali
Raggiunto il peso di 60 kg, AJ pensò che fosse il suo peso ideale, credendo di non poter tornare al peso che aveva da ragazza. Poi, però, qualcuno le diede un ulteriore suggerimento: mangiare più cereali. In quel momento continuava a consumare patate, ma evitava i cereali, ritenendoli poco salutari. Decise di fare l’esperimento e cominciò a includere, oltre alle patate, anche molto riso nella sua dieta (immagino che consumasse anche frutta e verdura in abbondanza). Il risultato? Perse altri 2,5 kg.
Ultimo esperimento: niente grassi aggiunti (semi o avocado)
Sentiamo dire che qualche grasso è necessario, per poter assimilare gli altri nutrienti.
AJ evitava l’olio e la frutta a guscio e mangiava patate, cereali e verdure in abbondanza. Tuttavia, continuava a consumare avocado e semi di lino (per gli omega 3), così come il tahin (burro di sesamo) con le sue verdure.
[Probabilmente perché aveva letto Eat to Live, dove si raccomanda di mangiare le verdure assieme a dei grassi per poterne assimilare i nutrienti].
Poi pensò “quante persone saranno state ricoverate per una carente assimilazione di nutrienti dalle verdure?”
Non era ancora sicura del suo nuovo esperimento, così scrisse un’e-mail al dr. McDougall chiedendogli “E’ sicuro adottare una dieta senza alcun grasso aggiunto?”
La risposta che ottenne fu semplicemente “sì”.
In un solo mese, con una dieta senza grassi, perse un altro chilo e mezzo, raggiungendo così i 56 kg: notevole, all’età di 56 anni.
Disse anche che consumava molta portulaca, un vegetale ricco di omega 3. Per sentirsi sicura, fece un test e il suo livello di omega 3 risultò perfetto.
Ora AJ vive seguendo il motto del dr. McDougall “I grassi che mangi sono i grassi che indossi”.
Alla fine della conferenza, il dr. Klaper interviene per rassicurare tutti sul fatto che è possibile mangiare dei cibi grassi salutari come avocado, noci e semi e che avrebbe spiegato come farlo nella conferenza successiva.
Il consiglio del dr. Klaper, di cui abbiamo parlato nel precedente articolo, è di evitare di consumare i grassi assieme ai carboidrati. Se lo si fa, il corpo brucia i carboidrati e immagazzina i grassi. Il dr. Klaper suggerisce di consumare i grassi assieme alle verdure, aspettando 4 ore prima di mangiare dei carboidrati cotti.
Conclusioni
L’idea di non mangiare alcun grasso (olio, noci, semi o avocado) non mi è nuova. Il dr. Graham, che promuove una dieta crudista, li chiama “grassi manifesti”.
“Manifesti” perché sono contenuti in grandi quantità in cibi grassi come le noci. I grassi “non manifesti” sono invece gli acidi grassi che si trovano nella frutta e nella verdura.
Sì, hai letto correttamente: anche la frutta, la verdura, i cereali e i legumi contengono una certa percentuale di grassi (5-6% delle loro calorie).
Perciò, a meno che non consumi troppi cibi raffinati come lo zucchero bianco (che contiene zero grassi), è impossibile portare la percentuale di grassi della dieta al di sotto del 4-5%.
Il corpo umano ha bisogno di acidi grassi essenziali, ma questo bisogno non è così alto come normalmente si crede. Ad esempio, è molto difficile portare il grasso corporeo al di sotto del 5%, come molti culturisti sanno, anche con una dieta senza grassi aggiunti (se si consumano calorie a sufficienza).
Perfino le verdure come l’insalata hanno una certa percentuale di acidi grassi.
Se non consumi troppi omega 6, di cui sono ricchi gli oli e le noci, il tuo bisogno di omega 3 scende di molto. Questo rende plausibile una dieta senza alcun grasso aggiunto.
Il dr. Graham non consiglia una dieta senza alcun grasso aggiunto, tuttavia la utilizza in alcune occasioni, così come fa il dr. McDougall. Il dr. Esselstyn la consiglia esclusivamente ai suoi pazienti cardiopatici.
Questa dieta funziona molto bene anche per perdere peso stabilmente.
Mia madre, ad esempio, perse più di 27 kg esattamente con il tipo di dieta descritto da AJ. Le avevo consigliato di mangiare solamente frutta, verdura, cereali e legumi senza aggiungere alcun grasso e per lei funzionò molto bene, aiutandola a migliorare tutti i suoi valori.
Personalmente, non consumo grassi “manifesti” ogni giorno e penso che la maggior parte delle persone – vegane e non – mangi troppe noci, semi, avocado, prodotti a base di cocco e oli.
Se questo concetto ti è nuovo, l’idea di prendere tutte le tue calorie dai carboidrati può sembrarti pericolosa. Molte persone pensano che i carboidrati causino il diabete, per esempio. Ma se ad esempio leggi Kale and Coffee, l’ultimo libro di Kevin Gianni, sai che il problema è piuttosto la combinazione di cibi ad alto contenuto di grassi con cibi ad alto contenuto di carboidrati.
Pro e contro di una dieta senza grassi
Se rimpiazzi l’olio con quantità analoghe di noci, semi e avocado, non vedrai grandi differenze. Ma ridurre i grassi nella tua dieta sotto al 10%, secondo la mia esperienza, può darti i seguenti benefici:
- Più energia
- Miglior digestione
- Glicemia e livelli di energia più stabili
- Maggior facilità nel raggiungere e mantenere il tuo peso forma
Il maggior inconveniente è il gusto, dato che il corpo ha recettori per i grassi così come li ha per lo zucchero e il sale. Ci vogliono circa da 60 a 90 giorni per abituarsi a una dieta senza grassi aggiunti. Nel frattempo, preferiresti mangiare come facevi prima!
Grassi una tantum
Personalmente, non mi spingo a evitare completamente i grassi. Non mangio molte noci, semplicemente perché non ne vedo l’utilità, a parte quando viaggio, ma a volte aggiungo un po’ di avocado nell’insalata, o anche piccolissime quantità d’olio, perché ne amo il sapore.
Quanto ne uso? 1/3 di avocado per volta, o al massimo ½ o 1 cucchiaINO di olio d’oliva.
Devi mangiare così anche tu?
Non devi necessariamente mangiare in questo modo. Alcune persone, sperimentando, si accorgono di stare meglio con differenti quantità di grassi. Personalmente mi sono sempre sentito al meglio mantenendo il livello sotto al 15% (delle calorie totali). Ma altri si trovano meglio con livelli diversi.
Gli atleti, per esempio, non riuscirebbero ad assumere tutte le calorie di cui hanno bisogno senza alcun grasso aggiunto nella loro dieta.
Ma è bene sapere che questa possibilità esiste. Chissà, potresti aver voglia di provarla anche tu!
Sperimentatore e ricercatore del benessere e della salute. Appassionato di alimentazione da oltre 12 anni, applico e diffondo informazioni nel campo della salute naturale e dell’alimentazione a base vegetale a basso contenuto di grassi, ricca in cibi crudi. Scopri di più su di me.
Ho letto in cosa consiste la “dieta McDougal”…. lui consiglia al massimo 5 frutti al giorno. Come mai secondo voi?
Grazie!
Erika
Ciao Erika,
credo che il motivo principale sia l’incremento di colesterolo e trigliceridi che, in alcuni soggetti, la frutta provoca.
Tuttavia credo che la dieta Dougal consideri come target l’americano medio che è più propenso a questi problemi. La frutta, in soggetti sani, se non privata della fibra, non causa aumento di colesterolo e trigliceridi.
La principale fonte di carboidrati per Dougal dovrebbero essere gli amidi (patate, cereali, legumi etc..).
Marco
Ma scusate questa è anoressica altro che salute.
Ciao Elena,
dipende molto da cosa significa per te “salute”. Inoltre l’aspetto fisico è solo un indizio iniziale, ma non sufficiente a poter giudicare lo stato di salute di una persona.
Marco
Ciao.
Molto interessante. Sarebbe anche interessante capire quale fosse un menù tipo della signora Aj. Da qui ho compreso che,se mangiava le patate,le consumava scondite(senza olio aggiunto) o con altre verdure,idem per il riso.Se invece consumava le verdure non accompagnate da carboidrati di nessun genere,allora la fonte grassa la usava,ma utilizzando solo più l’olio ed escludendo altre fonti(avocado,noci ecc).
La mia alimentazione è al 50/70% cruda. Cerco di prediligere però le verdure.Sapreste darmi un’idea della sua alimentazione?
Buona giornata!
Ciao Cinzia,
è la stessa che consigliamo in questo sito. Prevalentemente crudista, ma a basso contenuto di grassi, senza olio e con pochi grassi aggiunti. (10-20% max)
Il tuo 50- 70% crudo è sul totale delle calorie? Se sì, per mantenerlo nel tempo, affinché sia salutare è necessario che la maggior parte delle calorie venga dal consumo di frutta dolce. La verdura non è molto calorica.
Marco
Ciao ragazzi ho letto l`articolo ed e` molto interessante.Quindi se io mangio frutta a colazione,frutta o verdura cruda a pranzo e verdura cruda con un piatto cotto integrale oltre a stare bene di salute perdo anche peso?
Ciao Sabrina,
sì, è molto probabile. In alcuni casi il corpo deve re-imparare a metabolizzare correttamente i carboidrati, ma come spiega nell’articolo ci vogliono 60-90 giorni.
Marco