Da sempre sentiamo parlare dei benefici della dieta mediterranea. Ma è davvero una dieta così salutare? In questo articolo spieghiamo perché, contrariamente all’opinione comune, quella mediterranea non è la dieta ideale.
La dieta mediterranea non è una dieta ottimale per la salute… può sembrare un’affermazione piuttosto discutibile, perciò vediamo di approfondirla.
Sicuramente è una dieta più salutare rispetto ad altre, ma non è in grado di generare cambiamenti radicali nella nostra salute.
Perciò, per cominciare, può essere una dieta adatta a persone che non hanno particolari problemi, tuttavia non è l’alternativa migliore per chi ha bisogno di un approccio più efficace e incisivo.
Purtroppo, molto spesso la dieta mediterranea viene invece promossa come la dieta più salutare e come la miglior alternativa rispetto, ad esempio, alla dieta americana standard.
La dieta mediterranea è migliore rispetto alla dieta a basso contenuto di grassi?
Nel The New England Journal of Medicine del 4 aprile 2013 apparve uno studio intitolato “Prevenzione primaria dei disturbi cardiovascolari attraverso la dieta mediterranea”. L’intera ricerca è disponibile gratuitamente qui.
Questa ricerca fece notizia poiché sembrava indicare che una dieta mediterranea è più salutare di una dieta a basso contenuto di grassi, e che quest’ultima non comporta benefici per la salute mentre la dieta mediterranea riduce il rischio di problemi cardiaci.
Se leggiamo attentamente lo studio, però, queste conclusioni risultano errate.
Lo studio è interessante perché condotto su un gruppo di controllo (con una dieta definita “a basso contenuto di grassi”) e su due gruppi che seguirono una dieta mediterranea.
Più di 7000 persone furono assegnate casualmente ad uno dei tre gruppi e furono seguite per un periodo di 5 anni. Il risultato fu che nel gruppo che seguì la dieta mediterranea si verificò il minor numero di problemi cardiaci, tuttavia la sola differenza consisteva in un minor rischio di infarto. Non furono riscontrate altre differenze significative.
In tutti i gruppi, in media i problemi cardiaci peggiorarono.
Nel gruppo che seguì la dieta mediterranea con frutta oleosa, si verificarono 83 eventi legati a problematiche cardiovascolari. Nel gruppo che seguì la dieta mediterranea con olio extravergine di oliva, gli eventi furono 96. Nel gruppo di controllo, il cosiddetto “gruppo a basso contenuto di grassi”, si verificarono 109 eventi.
Diamo un’occhiata più da vicino.
Anzitutto, in che cosa consisteva la dieta del gruppo “a basso contenuto di grassi”? Nel materiale extra della ricerca sono disponibili i dati sul consumo calorico di ciascun gruppo.
Grosso modo tutti iniziarono assumendo la stessa quantità di grassi: circa il 39% sulle calorie totali. Il consumo di grassi saturi era più o meno lo stesso in tutti i gruppi, così come il colesterolo alla fine della ricerca.
Alle persone del gruppo di controllo fu detto di seguire una dieta a basso contenuto di grassi, ma esse in realtà non lo fecero. Le indicazioni erano di acquistare cibi poveri di grassi, di rimuovere la pelle dal pollo e dall’anitra, di cucinare usando meno grassi e di evitare l’uso di olii e burro. Tuttavia, i dati disponibili indicano che non seguirono effettivamente una dieta a basso contenuto di grassi.
Le persone assegnate alla dieta mediterranea furono divise in due gruppi.
Uno dei gruppi riceveva ogni settimana il quantitativo di olio d’oliva da consumare (1 litro), mentre l’altro riceveva una scorta di noci e nocciole (rispettivamente 2 kg e 1 kg ogni tre mesi).
Le linee guida date a questi gruppi furono di consumare abbondantemente olio d’oliva, verdure, almeno tre porzioni di legumi la settimana, almeno tre porzioni di pesce e una di noci e semi, e di sostituire la carne rossa con carne bianca. Fu loro consentito anche un bicchiere di vino al giorno.
In conclusione, risultò che il rischio d’infarto fu leggermente inferiore nei gruppi che seguirono la dieta mediterranea, tuttavia in nessun gruppo ci fu una significativa diminuzione dei disturbi cardiaci. Gli autori della ricerca non dichiararono a quali elementi della dieta fossero dovuti i benefici riscontrati.
Il dr. John McDougall scrisse, a proposito di questa ricerca:
“Credo che la ragione per cui questo studio del New England Journal of Medicine ha riportato dei benefici sia che le persone incluse nei gruppi che seguivano la dieta mediterranea ridussero il loro consumo di carne e latticini, aumentando al contempo quello di amidi, cereali e legumi, frutta e verdura. L’inclusione di olio d’oliva e frutta oleosa non è stata una pillola magica che ha salvato le loro arterie sofferenti da scorpacciate di uova e pancetta.”
Nel corso della ricerca, che venne condotta su meno di 8000 persone, in tutti i gruppi ci fu un certo numero di morti causate da disturbi cardiovascolari. Nel gruppo che seguiva la dieta mediterranea con l’olio d’oliva, si verificarono 26 decessi, mentre nel gruppo che seguiva la dieta mediterranea con le noci le morti furono 31, e nel gruppo di controllo 30. In tutti i gruppi si verificarono attacchi di cuore.
D’altra parte, lo studio condotto da T. Colin Campbell mostra come in una regione rurale della Cina, in una ricerca condotta per un periodo di oltre tre anni, su oltre 250.000 morti nemmeno una fu attribuibile a disturbi cardiovascolari.
Se le stesse persone avessero seguito una dieta mediterranea, a confronto ci sarebbero state centinaia di morti dovute a tali disturbi.
Attenzione, non sto dicendo che non vale la pena fare dei miglioramenti nella nostra dieta, tuttavia è chiaro come la dieta mediterranea non sia così salutare come solitamente siamo portati a pensare. A mio parere è solo un po’ più sana di una dieta standard.
Se osserviamo la distribuzione dell’obesità nel mondo, vediamo che i paesi in linea con la dieta mediterranea hanno tassi più alti rispetto a paesi asiatici la cui dieta si basa principalmente su riso e verdure.
Nel 2003 nelle Filippine la percentuale di obesità era del 4%, mentre in Grecia era del 23%: una differenza enorme. In generale i paesi mediterranei hanno tassi di obesità più alti rispetto ai paesi asiatici.
Riconsideriamo l’olio di oliva
L’idea che l’olio di oliva sia un cibo salutare viene da una ricerca condotta nei paesi mediterranei.
Negli anni ’70 e ’80 numerose ricerche puntavano a risolvere un misterioso paradosso: perché in alcuni paesi in cui si consumano molti grassi si soffre meno di disturbi cardiaci rispetto ad altri?
Venne perciò intrapreso il Lyon Hearth Study, che a quel tempo fu il più ampio studio sull’argomento. Esso prese in esame più di 16 paesi nell’area mediterranea, scoprendo che quelli che godevano della salute migliore erano gli abitanti dell’isola di Creta (prima che il grosso dell’industrializzazione prendesse piede sull’isola).
Questa ricerca confrontò una dieta “di tipo mediterraneo” con una “dieta a basso contenuto di grassi” seguita da un gruppo di controllo. Le persone che partecipavano allo studio vennero perciò separate in due gruppi distinti che seguivano rispettivamente i due tipi diversi di dieta.
Gruppo “dieta mediterranea”: le indicazioni furono di mangiare più pane, tuberi, pesce e frutta, di diminuire il consumo di carne rossa, di usare la margarina al posto del burro e l’olio d’oliva nell’insalata. Vino con moderazione.
Gruppo “dieta a basso contenuto di grassi”: questo gruppo, pur essendo denominato “a basso contenuto di grassi”, assumeva più del 34% delle proprie calorie sotto forma di grassi! Non si tratta certo di una dieta a basso contenuto di grassi: questo gruppo consumava addirittura più grassi del gruppo “dieta mediterranea”, che si collocava intorno al 30%!
The Lyon Diet Heart Study
Nel gruppo che seguì una dieta “mediterranea” ci fu una significativa riduzione delle morti dovute a problemi cardiaci (50%-70% in meno). Dovettero perfino sospendere lo studio, poiché si temeva per la salute del gruppo di controllo che seguiva una cosiddetta dieta “povera” di grassi (ma era vero il contrario!).
E’ interessante notare che tutti i benefici sperimentati con una dieta “mediterranea” possono essere imputati alle migliori scelte alimentari: più frutta e verdura, meno carne, ecc.
Ecco i punti più interessanti:
- Questo studio, così come altri studi simili, non ha mai dimostrato che l’olio di oliva sia un cibo salutare di per sé
- Quello che è stato dimostrato è solamente che sostituire altri tipi di grassi (come il burro) con l’olio di oliva è leggermente meglio
- L’indicazione principale che dà questo studio è di consumare più fibre, cereali integrali, frutta e verdura e fare più attività fisica
Gli abitanti dell’isola di Creta erano in buona salute perché:
- Consumavano molti prodotti freschi e preferivano pane di tipo integrale
- Consumavano legumi e pesce anziché cibi industriali e carni grasse
- Consumavano sì un po’ d olio d’oliva (circa 2 cucchiai al giorno), ma lo bruciavano facendo in media 9 miglia al giorno a piedi!
I giornalisti in genere sono “pigri” e non leggono attentamente gli studi che riportano nei loro articoli, scritti in modo da giungere a facili conclusioni che possano piacere alle persone. Ad esempio “l’olio di oliva protegge dall’infarto” e “la dieta a basso contenuto di grassi non è salutare come quella mediterranea”. Come abbiamo visto, queste affermazioni non sono veritiere e si possono trovare molti altri esempi della falsità di questi concetti, ma questo sarà…per un altro articolo.
Ho visitato l’isola di Creta nel 2010. Ora il 60% della popolazione è sovrappeso. Le persone continuano a consumare olio d’oliva, ma hanno abbandonato le loro sane abitudini.
Ci viene detto che la dieta migliore che possiamo seguire è quella mediterranea, ma le ricerche mostrano chiaramente che essa è solamente un po’ più sana di una dieta standard. Perciò, qual è la dieta migliore?
Affronteremo questo argomento nei prossimi articoli, ma nel frattempo che cosa ne pensi?
Sperimentatore e ricercatore del benessere e della salute. Appassionato di alimentazione da oltre 12 anni, applico e diffondo informazioni nel campo della salute naturale e dell’alimentazione a base vegetale a basso contenuto di grassi, ricca in cibi crudi. Scopri di più su di me.
La dieta migliore è quella che nutre il nostro organismo di cui lui ha necessità in quel momento che varia secondo le stagioni e le temperature, il lavoro che si svolge e tanto altro, comunque in linea di massima tanti cibi crudi pochi cotti, cereali e legumi integrali, frutta secca, poco olio d’oliva spremuto a freddo, un po di pane integrale lievitato con pasta madre, tutto qui, non serve altro.
La dieta migliore è quella che non danneggia ma cura il corpo, vegetali crudi.
Io penso che la ragione sia di Colin campbell, ossia ridurre al minimo le proteine animali, passare all’alimentazione di frutta e verdura,niente latticini e suoi derivati, no alle uova. la migliore in assoluto.
Le conclusioni di Campbel sono state sconfessate. Non sono state accettate da alcuna rivista o comitato scientifico: insomma non sono validate dal punto di vista scientifico.
Ciao Enrico, nonostante questo le sue ricerche sono molto importanti e significative.