Ecco la seconda parte dell’articolo “I 10 grandi miti sulla frutta”. Se ti sei perso il primo clicca qui: La Frutta Fa Bene.
5) “La frutta oggi è troppo ibridata e contiene troppi zuccheri”
Spesso sentiamo dire che la frutta “moderna” contiene troppi zuccheri, al contrario della frutta selvatica, generalmente non reperibile nei comuni negozi. I critici della frutta tendono a considerare i cultivar e le varietà disponibili oggi come “innaturali”, asserendo che l’ibridazione artificiale dei frutti genera dei prodotti inferiori, troppo ricchi di zuccheri e carenti di minerali.
Esaminiamo queste affermazioni.
Prima di tutto, l’idea che la frutta coltivata contenga troppi zuccheri. E’ possibile che, in media, la frutta coltivata contenga più zuccheri di quella selvatica. Ci sono diverse ragioni per questo e non le esaminerò tutte.
Una di queste ragioni è che gli esseri umani, passando da uno stile di vita di cacciatori-raccoglitori ad uno basato maggiormente sull’agricoltura, hanno perfezionato alcune tecniche di coltivazione in modo da poter ottenere migliori varietà di frutta. Molti frutti selvatici sono stati lasciati a sé stessi e non si sono evoluti con le qualità che normalmente cerchiamo (come la dolcezza).
Questo non significa che tutti i frutti selvatici siano aspri e abbiano pochi zuccheri. Esistono frutti selvatici molto dolci e gustosi. Facendo un viaggio in Brasile o in altri paesi tropicali, ad esempio, è possibile assaggiare diversi frutti per lo più sconosciuti (a chi non vive in quei paesi), tutti molto buoni e selvatici al 100%.
Ma anche se fosse vero che la frutta commerciale contiene più zuccheri della frutta spontanea, la vera domanda è: ne contiene troppi?
Come abbiamo spiegato nella prima parte di questo articolo, molte persone mangiano più di 10 banane al giorno senza con questo squilibrare la propria glicemia.
Al contrario, un’alimentazione ricca di grassi e con minori quantità di zuccheri provenienti dalla frutta può portare a carenza di energia, sbalzi glicemici, sete persistente e molti altri problemi.
Quindi, si può dire che la frutta oggi contenga “troppi” zuccheri? La risposta è: assolutamente no.
A meno che non consumi più calorie di quelle di cui hai bisogno, non corri il rischio di assumere “troppi zuccheri”.
Per quanto riguarda invece il contenuto minerale della frutta coltivata, è corretto dire che probabilmente non è così alto come potrebbe essere. Ma questo non costituisce un problema, poiché la dieta che consigliamo include molta più verdura di qualsiasi altra dieta. La verdura fresca contiene molti più minerali della frutta e bilancia perfettamente una dieta ad alto contenuto di frutta.
Per quanto riguarda il problema dell’ibridazione, trovo buffo che alcuni autori mettano in guardia dal mangiare banane, carote e uva ibridate, mentre propongono una dieta composta da una minuscola quantità di verdura e da generose porzioni di oli e grassi (che ostruiscono le arterie), oltre che da altri cibi esotici confezionati, a loro parere superiori alla frutta fresca.
La parola “ibrido” non significa niente di male. E’ semplicemente la descrizione di un processo che avviene anche in natura. I frutti e le piante preferiti dagli animali vengono maggiormente diffusi e tendono a essere “ibridati” naturalmente.
La verità è che ogni singolo frutto e ortaggio che compriamo è stato ibridato a tal punto da essere completamente irriconoscibile rispetto alla sua controparte selvatica. E’ una brutta cosa? Un ritorno completo al selvatico significherebbe mangiare sedano amaro, arance aspre e angurie prive di gusto. Non so tu, ma noi pensiamo che sia meglio continuare a mangiare la deliziosa frutta coltivata.
6) “La frutta tropicale ha un indice glicemico troppo alto”
Un altro strano consiglio è quello di evitare alcuni frutti perché troppo alti sulla scala glicemica: in genere si punta il dito su frutti tropicali molto dolci, come banane e manghi.
Spiegheremo perché non consideriamo l’indice glicemico una guida valida e affidabile per scegliere cosa mangiare.
Che cos’è l’indice glicemico? Fondamentalmente è una tabella che descrive la risposta media della glicemia in seguito all’ingestione di una quantità prefissata di carboidrati.
Ma come viene creata questa media? Facendo la media dei dati raccolti presso un certo numero di soggetti. E qui sta il problema: circa il 99.9% degli americani ha una dieta troppo ricca di grassi (in media il 45% sulle calorie totali). La loro risposta all’ingestione di cibo non è quindi una risposta sana, a prescindere da cosa mangino! Abbiamo spiegato le ragioni di questo nella prima parte di quest’articolo e nelle newsletter precedenti.
Quindi, questo indice risulta completamente inaffidabile, poiché la risposta glicemica al cibo varia completamente da un individuo all’altro, e perfino da un giorno all’altro.
I fattori che la influenzano sono: l’esercizio fisico, la quantità di esercizio nei singoli giorni, il valore della glicemia prima del pasto, la sensibilità insulinica, la percentuale di grasso corporeo, e altro ancora!
Se vuoi migliorare la tua risposta glicemica al cibo che mangi, concentrati sul migliorare la tua salute diminuendo la quantità di grassi che assumi e impegnandoti a svolgere esercizio fisico quotidianamente, piuttosto che focalizzarti unicamente sul mangiare cibi a basso indice glicemico. Ad ogni modo, perfino su questo indice, il valore glicemico di ogni singolo frutto viene considerato da “basso” a “moderato” .
7) La frutta danneggia i denti
E’ legittimo preoccuparsi dei possibili effetti di una dieta ricca di frutta dolce sulla propria salute dentale. Per rispondere a questa domanda, dobbiamo prima comprendere la vera causa dei problemi ai denti, ovvero la proliferazione di alcuni tipi di batteri nell’ambiente orale. Come sappiamo, questi batteri si cibano di carboidrati e producono dei rifiuti acidi, che attaccano lo smalto danneggiando i denti.
In un individuo sano, la frutta fresca dolce come le arance, le banane o le pesche, non danneggia i denti grazie alle fibre e all’acqua in essa contenute, che mantengono naturalmente puliti i denti. La frutta essiccata e quella a guscio possono invece essere un disastro per i denti, poiché tendono a formare una pasta appiccicosa che è il terreno ideale perché proliferino i batteri.
Ma se una persona ha già qualche problema (anche solo una carie), c’è un rischio potenziale nel mangiare grandi quantità di zuccheri.
La soluzione è quella di affrontare il problema alla radice fermando la proliferazione dei batteri nel cavo orale. Questo significa intraprendere un programma di igiene dentale più rigoroso, per ridurre significativamente il numero dei batteri e mantenerlo sotto controllo.
Se presti attenzione ad alcune semplici regole di igiene orale, il consumo di frutta fresca non provocherà alcun danno ai denti, mentre per quanto riguarda la frutta essiccata come i fichi e i datteri, meglio evitarla o lavarsi i denti subito dopo averli mangiati.
Per quanto riguarda l’acidità della frutta e i suoi effetti sullo smalto, ecco alcuni semplici consigli:
- Mangia frutta acida una sola volta al giorno, e non tutti i giorni. La frutta acida include: arance, pompelmi, kiwi, ananas e altri frutti dal sapore aspro.
- Se fai più pasti di frutta durante il giorno, fai sì che almeno uno di questi contenga solo frutta dolce, come banane, fichi o cachi.
- Risciacqua la bocca con acqua dopo aver mangiato frutta acida.
A presto per l’ultima parte di questo articolo, che esplora la relazione tra frutta e candida e altri importanti miti riguardanti la frutta!
Frederic Patenaude è attivamente presente nel movimento della salute naturale da più di 18 anni, e ha 23 anni di esperienza nel campo della nutrizione, della salute e dello sviluppo personale. E’ autore di diversi libri in lingua inglese e i suoi articoli vengono letti da decine di migliaia di persone ogni settimana. Scopri di più su Frederic