Di Frederic Patenaude
Tutti abbiamo una nostra definizione di dieta e stile di vita ideale. Per me, è abbastanza semplice: una dieta a base vegetale, senza aggiunta di sale, zucchero e oli. Accompagnata da esercizio fisico regolare.
Se questo è l’ideale, quanto puoi allontanarti da esso continuando ad avere buoni risultati? E quanto puoi danneggiare la tua salute se sgarri dieta per qualche giorno o per qualche settimana?
Di recente ho avuto un “richiamo” per quanto riguarda la “flessibilità” nella mia dieta e nel mio stile di vita.
Per anni, ho cercato di mantenere la sana abitudine di mangiare il meglio possibile a casa, ma di essere completamente flessibile in vacanza o in viaggio.
Con questo in mente, di recente ho fatto un lungo viaggio nel Sud del Pacifico, in un’area del mondo in cui desideravo tornare: la Polinesia francese.
Il mio viaggio è stato ricco di avventure e divertimento. Ho visitato sette isole differenti, fermandomi dai 3 ai 7 giorni su ciascuna di esse. Ho scoperto meraviglie naturali come la fauna marina degli atolli, e la bellezza lussureggiante delle isole di Tahiti, Huahine e Bora Bora. E, ovviamente, gli incredibili colori della laguna.
E’ difficile immaginare un posto che corrisponda più della Polinesia francese alla descrizione del “paradiso”.
E tuttavia, in queste isole paradisiache, può essere davvero una battaglia mangiare come Adamo ed Eva.
Su un atollo – un’isola dove il nucleo vulcanico da tempo è affondato nell’oceano, lasciando solamente un “anello” di terra – non c’è quasi nulla da mangiare, oltre al cocco e al pesce. Tutto il resto dev’essere importato. Su isole vulcaniche come Moorea e Bora Bora, puoi trovare tonnellate di frutta e verdura, ma i supermercati e i ristoranti hanno un’offerta non proprio salutare.
Ho organizzato il mio viaggio in modo da potermi preparare da solo il cibo in circa la metà delle tappe del mio itinerario, e di dipendere per l’altra metà dal cibo servito nelle pensioni.
In queste isole, parte del divertimento sta nell’alloggiare nelle tipiche “pensioni” familiari. Solitamente esse includono la colazione, spesso anche la cena. Si mangia tutti assieme, e i pasti sono una buona occasione per conoscere altri viaggiatori con interessi simili ai propri. E’ un’esperienza personale e autentica, che si contrappone all’anonimato dei resorts e degli hotels.
Prima di partire, ho pensato: “Farò del mio meglio per mangiare bene, ma cercherò anche di divertirmi. Dopotutto, si tratta solamente di alcune settimane”.
Alla fine, non ho seguito una dieta molto salutare, almeno secondo i miei standards. Anche nei posti in cui ho avuto accesso alla cucina, spesso non mi sono organizzato abbastanza bene e ho finito per mangiare al ristorante. Ho cercato di mangiare buone quantità di frutta, ma non così tanta verdura. Ho mangiato pane, pasta, e anche pesce. Ho bevuto un po’ di vino e birra.
Gli effetti di un mese di “sgarri dieta” sul mio corpo
Sarebbe bello poter abbandonare la propria dieta per un mese e continuare a sentirsi bene.
Tuttavia, durante il viaggio ho cominciato a notare via via alcuni segnali allarmanti. Prima di tutto, la difficoltà del mio corpo a sopportare il calore.
Si suppone che mangiare cibi salati migliori la resistenza al caldo, ma si tratta più che altro di un mito. Se consumi più sodio, il tuo corpo ne elimina rapidamente l’eccesso. Di conseguenza, fa fatica a mantenere il giusto equilibrio di elettroliti. Con una dieta senza sale, il corpo impara a trattenere il sodio e riesce a gestire meglio gli elettroliti.
In quel clima caldo e umido, faticavo a rimanere idratato. Bevevo molta acqua, ma continuavo comunque a sentire gli effetti del calore. Dormivo bene senza aria condizionata, ma in alcune giornate mi sentivo spossato e nauseato.
Man mano, durante il viaggio mi sono raffreddato, dovendo per questo cancellare alcune immersioni programmate. Ho cominciato ad accusare dei dolori allo stomaco. Invece di “acclimatarmi”, ho continuato a mal sopportare il calore.
Verso la fine del viaggio, ho cominciato perfino a sentire alcuni dolori articolari qua e là, per alcuni secondi o alcuni minuti.
Sono arrivato a casa stanco, continuando a sentire dolori intermittenti nell’area dello stomaco. Invece di sentirmi rigenerato dal viaggio, mi sono ritrovato esausto!
E aumentato di peso: circa 4 kg in più. Per curiosità, mi sono controllato la pressione: 105/150! Molto alta secondo tutti gli standards. Abbastanza alta per i dottori.
Tutto questo può essere stato provocato da uno sgarro dieta?
Una volta arrivato a casa, ho fatto immediatamente un digiuno di 24 h e ho proseguito eliminando il sale e mangiando prevalentemente frutta e verdura.
Nel giro di tre giorni, la mia pressione è tornata a 85/125 e nel giro di una settimana è scesa a 80/120.
I dolori di stomaco se ne sono andati quasi immediatamente. I dolori articolari sono spariti dopo qualche giorno. E ho cominciato a sentirmi molto meglio!
Garantito che ci vorrà più di qualche giorno per “disfare” 4 o 5 settimane di sgarri dieta. Ma i risultati sono così notevoli e immediati, che è chiaro come la causa dei miei problemi sia stata il cambio di dieta, e non qualche parassita preso durante il viaggio.
Riparare il danno di una vita di cattiva alimentazione
Nella maggior parte dei casi, ci vuole un tempo relativamente lungo per sviluppare problemi di salute a partire dalla dieta e dallo stile di vita. Anche se, quando facciamo dei cambiamenti, i risultati si fanno vedere subito, dobbiamo avere pazienza.
Sono stati condotti degli studi sul sodio, in cui alla dieta degli scimpanzé è stato aggiunto un quantitativo di sale simile a quello che si trova nella tipica dieta americana o anche nella dieta vegetariana di oggi. Nel giro di 20 mesi, la loro pressione è salita progressivamente, fino a diventare ipertensione. Dopo l’eliminazione del sale, ci sono voluti 6 mesi per tornare a valori normali.
Man mano che invecchiamo, ci troviamo ad affrontare una vita intera di scelte alimentari scadenti. Il mio ultimo viaggio mi ha mostrato che non ci vuole molto per cancellare i benefici di uno stile di vita sano.
Ho sempre avuto un’attitudine ambivalente riguardo al “100%”. Da una parte, apprezzo la flessibilità e la possibilità di un ampio range di esperienze nella mia vita. Dall’altra, tengo alla mia salute e la metto prima di qualsiasi difficoltà secondaria nell’attenermi a una dieta che molti riterrebbero “rigida”.
Nei vari centri di digiuno in cui sono stato, ho notato come molte persone amino l’idea di digiunare o di fare una dieta “disintossicante” per rimettersi in salute, ma facciano molta fatica ad adottare una dieta che le manterrebbe in salute per il resto dell’anno. Così, spesso continuano a tornare in questi centri quando la loro salute peggiora, per cercare di riparare agli errori fatti.
Sapevo che, invecchiando, avrei dovuto attenermi più scrupolosamente alla mia dieta. Sembra che il tempo ora sia arrivato!
Il problema degli sgarri
Un pasto occasionale non ti rovinerà la salute. Il problema degli sgarri sta nell’abilità della mente umana di ingannare sé stessa. La maggior delle persone sopravvaluta enormemente l’impatto del positivo e sottovaluta quello del negativo.
Le ricerche psicologiche dimostrano che le persone hanno una “propensione all’auto-miglioramento”. Ovvero, tendiamo a vederci migliori, più belli e più sani di quanto siamo.
Sovrastimiamo la nostra propensione a intraprendere comportamenti virtuosi.
L’esempio più celebre sono gli studi che mostrano come la maggioranza delle persone si consideri “sopra la media” per quanto riguarda le proprie abilità nella guida. Lo pensa addirittura il 93% dei guidatori.
Allo stesso modo, il 94% dei professori universitari pensa di svolgere un lavoro “al di sopra della media”. Ovviamente, quasi tutti si sbagliano! Universalmente, tendiamo a considerarci “individui unici in mezzo a una folla banale e omogenea”.
Oltre a questa propensione, gli esseri umani tendono anche all’ottimismo. Ad esempio:
- I fumatori credono di avere meno probabilità di ammalarsi di cancro ai polmoni di altri fumatori
- La maggior parte degli alcolisti non ritiene di avere un problema con l’alcool
- I commercianti pensano di avere meno probabilità di ricevere merce scadente rispetto ai propri concorrenti
Gli scienziati ritengono che l’essere umano sia programmato per l’ottimismo. David McRaney, autore di “You Are Not so Smart”, scrive: “Le tue auto-valutazioni inesatte ti aiutano a superare i periodi difficili e a motivarti quando le cose vanno meglio”.
Le persone brutalmente oneste con sé stesse non sono felici come le persone che hanno opinioni irrealistiche sulle proprie abilità.
L’altro lato della medaglia è ovvio: le nostre auto-valutazioni così sbagliate spesso ci portano a fare cattive scelte.
Ad esempio, quasi tutti pensano di avere una dieta sana.
La realtà è che seguire una dieta veramente salutare nel mondo moderno è difficile, e la definizione di “salutare” è così flessibile da comprendere quasi ogni tipo di comportamento.
Come la maggioranza delle persone, pensavo che la mia dieta fosse abbastanza salutare, e che i miei sgarri dieta fossero sotto controllo. In questo caso, ho ampiamente sottovalutato l’impatto che alcune settimane di cattiva alimentazione avrebbero avuto sulla mia salute.
Sperimentatore e ricercatore del benessere e della salute. Appassionato di alimentazione da oltre 12 anni, applico e diffondo informazioni nel campo della salute naturale e dell’alimentazione a base vegetale a basso contenuto di grassi, ricca in cibi crudi. Scopri di più su di me.
Frederic…..ma quanti anni hai?
Cioè.
Mi rende perplesso quanto sei delicato.
Fuori dalla tua aalimentazione metti su chili così rapidamente,la pressione va alle stelle,provi malessere….
Mi viene in mente uno dei più grandi pensatori di cui ho letto le opere che aveva il seguente atteggiamento:mangiava un po di tutto nella convinzione che l’organismo dovesse abituarsi ad essere flessibile,e che proteggersi e selezionare troppo,semplicemente rende fragili.
Un po come l’igiene personale:è giusto e sacrosanto lavarsi,ma se si esagera,se si vive in un ambiente “sterile”,il primo contatto con un microorganismo patogeno ci troverà indifesi.
Non ti offendere,eh,ma ho un altro atteggiamento mentale nei confronti della vita:nell’alimentazione,nell’esercizio,nelle abitudini e ritmi…..flessibilità ed adattabilità,provare di tutto un po.
E l’organismo così diventa elastico e si fortifica.
Comunque complimenti per il blog,si vede che è frutto di passione….anche se molto spesso non mi trovo con le posizioni espresse;)
Grazie del commento Daniele. Frederic ha sempre avuto una salute piuttosto cagionevole da quando era più giovane. Adesso ha 41 anni.
Sono in parte d’accordo con te nel “provare un po’ di tutto”, ma ad un certo punto il corpo fa esperienza e impara ciò di cui ha bisogno per prosperare al meglio e andando in quella direzione troverà il suo equilibrio. Non credo nel cibo elettivo per l’uomo, ma ci sono sicuramente alcuni cibi che l’uomo dovrebbe evitare o preferire per mantenere o recuperare la salute.
Grazie dei complimenti,
Marco
articolo molto interessante, ho vissuta più volte la stessa esperienza, e la condivisione …beh, fa piacere e fa riflettere meglio! bravi, come sempre.