L’argomento della fame emotiva è piuttosto complesso, ma in questo breve articolo possiamo cominciare ad esplorarlo e imparare a riconoscere quando entrano in gioco degli schemi emozionali nel modo in cui ci cibiamo, con annesse abbuffate e voglie irresistibili.
Consapevolezza
Il primo passo è la consapevolezza: dobbiamo osservare e comprendere come e perché mangiamo. Quando ci riusciamo, realizziamo facilmente che:
- Spesso mangiamo senza avere veramente fame, semplicemente per noia o per ragioni emotive
- Quando mangiamo, siamo distratti e non apprezziamo veramente il nostro cibo
Per riconoscere questi schemi ed evitarli, dobbiamo cominciare a farci qualche domanda prima di sederci a mangiare.
Domande da porsi prima di mangiare:
HO VERAMENTE FAME? (Se la risposta è “Non ne sono sicuro/a, allora la risposta è no)
Questa è la domanda più importante. Il primo requisito per mangiare è avere fame. Fame, non appetito. Quando mangiamo senza avere realmente fame, è come fare l’amore senza desiderio. Può portare solo alla frustrazione e all’autoinganno.
Il principio di mangiare con fame sembra piuttosto ovvio. Nonostante ciò, esso è uno dei principi alimentari più difficili da praticare, anzi è il principio più importante e più difficile da applicare. Perché? A causa dei nostri condizionamenti, stili di vita errati, e bagagli emozionali.
Per imparare a mangiare per fame, e sentire veramente com’è farlo, per prima cosa abbiamo bisogno di riconoscere che cos’è la fame.
Questi i segnali della vera e della falsa fame ( dal libro Raw Secrets, tradotto in italiano):
Segnali della vera fame:
- Sensazione di vuoto nello stomaco
- Salivazione
- Mente gioiosa e lucida, con pensieri ottimisti
- C’è una sensazione piacevole a livello della gola
- Aspettando, la fame rimane
Segnali della falsa fame:
- Bocca secca, lingua impastata, alito cattivo
- Mal di testa
- Rumori nello stomaco
- Mente ottusa, offuscata, pessimista
- Crampi e dolori di stomaco, nausea
- Aspettando, la fame scompare
Quindi la prima domanda da farsi è: Ho fame? Se non siamo sicuri, significa che non abbiamo veramente fame. Se abbiamo uno dei sintomi di “falsa fame” descritti sopra, non abbiamo fame, si tratta di fame emotiva. Quando abbiamo veramente fame, lo sappiamo!
Se stiamo per mangiare e realizziamo di non avere fame, la cosa migliore da fare è aspettare, la fame naturalmente arriverà. Possiamo aspettare 1 ora e quindi vedere come la sensazione di fame è cambiata. In quell’ora possiamo scegliere di fare una passeggiata, sbrigare del lavoro, leggere, ecc..
Ricordo inoltre che il miglior modo di coltivare una fame genuina è quella di fare regolarmente esercizio fisico.
Frederic Patenaude è attivamente presente nel movimento della salute naturale da più di 18 anni, e ha 23 anni di esperienza nel campo della nutrizione, della salute e dello sviluppo personale. E’ autore di diversi libri in lingua inglese e i suoi articoli vengono letti da decine di migliaia di persone ogni settimana. Scopri di più su Frederic
bell’introduzione, ma sarebbe bellissimo trattare l’argomento fame emotiva vera e propria.
Vi assicuro che non si riesce ad “aspettare” quando si e’ accolti da questi attacchi di voglia di cibo devastanti!!!
Nel mio caso ho scoperto che e’ una dipendenza sia fisica sia mentale.
Sul lato mentale ho lavorato sulle credenze negative e sulle brutte abitudini con la PNL di debora conti, sul lato fisico ho eliminato i residui sia dal fegato (metodo moritz) sia dall’intestino (idrocolonterapia).
Anche i denti del giudizio occlusi formano una diga piena di tossine che genera questi attacchi, che in ogni caso sono voglie soltanto aritificiali, di cibo cotto, come vere e proprie crisi di astinenza.
Ciao cinghialotto :-),
capisco bene quello che dici e purtroppo non c’è una soluzione unica per tutti. Posso però dirti con certezza che il cibo e il mangiare compulsivo è solo un modo per nascondere un vuoto interiore che cerchiamo di riempire col cibo (o col sesso/droghe/fumo).
In pratica il cibo rallenta questo processo di purificazione emotiva che è già in corso. Il mio consiglio è l’opposto di ciò che la mente ti direbbe e cioè andare a fondo e vedere di cosa si tratta, incoraggiando l’emozione e non cercando di reprimerla. Se c’è ad esempio un’emozione di inadeguatezza, incoraggiala a uscire fisicamente e mentalmente, non reprimerla con convinzioni positive opposte. Andando sempre più a fondo andrai a trovare delle emozioni più forti, quasi “ancestrali” che sono ben radicate dentro ognuno di noi. Paura o mancanza di qualcosa, nate dall’identificazione apparsa col corpo-mente. Vivile e non reprimerle in nessun modo.
Questo è un processo che può richiedere anni e nel frattempo puoi anche utilizzare tecniche energetiche, esercizio fisico, yoga oltre a consigli materiali pratici, tipo:
Non tenere cibo in casa che sai che ti farebbe male e nel quale ricadresti facilmente e investi invece ogni settimana in grosse quantità di frutta e verdura in modo da usare eventualmente questo come sfogo emotivo se proprio è necessario.
Se vuoi possiamo anche affrontare l’argomento emotivo in sessioni di coaching privato. Dai un’occhiata a queste offerte:
https://crudoesalute.com/coaching/
Oppure posso proporti un coaching più economico con l’appena entrata, ma ugualmente brava Valeria.
Facci sapere in ogni caso via email, siamo curiosi di sapere come va.
Un grosso in bocca al lupo,
Marco
a dire la verita’ io ho risolto, e senza per fortuna dover scavare cosi a fondo 🙂
pero’ condivido al 100% quello che dici, la disintossicazione dal cibo e’ uno dei passi per farci ritornare ad abbracciare la nostra vera natura, quella di animali!!!
Ci tenevo solo a dire che la dipendenza e’ anche fisica, non solo mentale 🙂
un abbraccio a tutti!!!
siete grandi, vi state creando un karma positivo tra l’altro..!!