Qual è l’impatto della dieta crudista sulla nostra digestione?
In questo articolo Frederic Patenaude parla della cosiddetta “maledizione crudista”, ovvero di un fattore determinante che, se preso nella giusta considerazione, ci permette di mantenere una buona digestione o di migliorarla.
Crudismo e digestione
Chi si prende cura della propria salute in genere comincia a prestare molta più attenzione alla digestione e al grande impatto che essa ha sull’organismo.
Tutti sappiamo cosa siano l’acidità di stomaco e l’indigestione… quando il nostro stomaco non è a posto, è difficile anche solo pensare a qualcos’altro!
Crudisti, igienisti ed esperti di salute e medicina orientale e occidentale hanno sottolineato la grande importanza della digestione, talvolta indicando specifiche combinazioni di cibi da adottare e/o da evitare.
Si parla di combinazioni alimentari ormai da diversi decenni, e io stesso ne ho osservato le regole piuttosto strettamente per molti anni. Nello specifico, ho adottato l’approccio igienista alle combinazioni alimentari, ad esempio evitando di mangiare meloni e angurie assieme ad altri cibi, di mescolare cibi acidi e dolci assieme, e così via.
L’industria della digestione
La digestione è diventata così importante per l’opinione pubblica da diventare un cavallo di battaglia per l’industria legata al cibo e agli integratori.
Cibi arricchiti di probiotici, yogurt e altri prodotti speciali popolano gli scaffali dei negozi, vantando specifiche quantità e ceppi di batteri.
Tutti questi prodotti promettono di migliorare l’equilibrio della flora batterica intestinale, favorendo una miglior digestione, performance mentali più brillanti e una pelle più pulita.
Penso che molti dei benefici di questi ceppi di batteri e dei prodotti che li contengono vengano per lo più esagerati allo scopo di venderli.
Cibi fermentati naturalmente come il kombucha, il kimchi e i crauti hanno molta più probabilità di contenere dei batteri benefici per l’intestino… e possono essere preparati a casa, con le verdure del proprio orto!
E’ da vedere anche quanti dei probiotici contenuti in questi prodotti effettivamente sopravvivano dopo essere stati confezionati, trasportati, conservati e…mangiati.
Non sto dicendo che non abbiano alcuna utilità, ma sono convinto che una flora batterica sana sia legata soprattutto a un’alimentazione e a uno stile di vita sano, più che all’utilizzo di qualche prodotto arricchito di probiotici.
Alcuni crudisti arrivano anche a comprare enzimi digestivi per integrare gli enzimi che il corpo naturalmente produce.
Qui si apre un altro capitolo, ma per ora mi limito a dire che il corpo (se lo tratti bene) è perfettamente in grado di produrre da sé tutti gli enzimi digestivi di cui ha bisogno.
La “maledizione crudista”
Ho già parlato della “maledizione crudista” (vedi i libri Raw secrets, The raw food controversies).
Si tratta di un fenomeno che ho osservato tra i crudisti che seguono una dieta crudista stretta per un certo periodo di tempo: sembra che più a lungo lo facciano, più vadano incontro a un declino delle proprie capacità digestive.
Più a lungo seguono una dieta strettamente crudista, più perdono la capacità di digerire altri cibi che non siano quelli crudi, più limitano i tipi di cibi che mangiano.
In molti circoli si possono vedere persone che mangiano per lo più mono-pasti di frutta dolce e verdure a foglia verde tenera, che sono tra i cibi più facili da digerire.
Questo è un bene e un male al tempo stesso.
Nella frutta dolce e nella verdura a foglia verde tenera ci sono nutrienti preziosi e facilmente assimilabili, quando vengono consumati così come sono al naturale.
Ma se ti limiti a questi cibi e non mangi assolutamente nient’altro, il tuo corpo smette di produrre gli enzimi digestivi e i succhi gastrici necessari per digerire altri cibi, più ricchi di amidi e proteine ad esempio.
Gli esseri umani possono assimilare nutrienti da cibi ricchi di proteine e di amidi, ma il corpo deve essere “allenato” a farlo.
Incrementare il fuoco digestivo
Sono convinto che molti dei problemi digestivi di cui le persone soffrono negli ambienti crudisti, vegetariani e vegani non siano sempre causati da un complesso squilibrio di specifici batteri intestinali, ma in molti casi abbiano a che fare con un’incapacità individuale di digerire cibi che altri riescono a digerire.
Se un crudista si sente male dopo aver mangiato un piatto di riso per la prima volta nell’arco di 9 mesi, questo non significa necessariamente che il riso gli faccia male. Potrebbe essere che il suo corpo non è più abituato a digerire il riso.
Infatti, spesso la stessa persona era solita mangiare riso (e molte altre cose!) prima di diventare crudista, e riusciva a digerirlo abbastanza bene senza accusare sintomi particolari.
Che siano contente di ammetterlo oppure no, ci sono molte persone che hanno seguito una dieta crudista al 100% per un certo periodo di tempo, e che ora sono tornate a mangiare (e digerire) cibi cotti di vario genere.
Probabilmente il loro corpo, con la reintroduzione di questi cibi, ha cominciato a produrre nuovamente gli enzimi e i succhi appropriati… ri-apprendendo a digerirli!
Mantenere forte il proprio stomaco
Anche le attività più basilari come camminare e muoversi migliorano il tono dei muscoli dello stomaco, rendendo la digestione e l’assimilazione del cibo più efficiente.
La digestione è un fenomeno multi sfaccettato, perciò ti invitiamo a considerarlo da più punti di vista.
Quali sono le tue esperienze in merito: digestione, uso di integratori, ecc.? Condividile nello spazio qui sotto.
Sperimentatore e ricercatore del benessere e della salute. Appassionato di alimentazione da oltre 12 anni, applico e diffondo informazioni nel campo della salute naturale e dell’alimentazione a base vegetale a basso contenuto di grassi, ricca in cibi crudi. Scopri di più su di me.
Marco verissimo!
Si attivano crisi eliminative pazzesche quando si reinserisce del cotto anche innocente, se disabituati!
Quindi il suggerimento è non toglierlo mai del tutto, mi pare di capire, per mantenere la digestione in allenamento?
Sì, ognuno trova il suo equilibrio, ma per una salute ottimale non è necessario eliminare il cotto.
Da qualche tempo ho iniziato a mangiare più verdure crude e anche lenticchie germogliate che mi piacciono molto. Frutta ma anche riso e cereali cotti. In poco tempo non sento più il desiderio di mangiare pasta o pane (che di solito adoro…)…. nel frattempo però il mio stomaco a parte all’inizio in cui mi sentivo leggera e stavo meglio, ha iniziato a dare problemi. Non proprio di digestione ma ho sempre il senso di pienezza. Finora ho considerato la cosa dal punto di vista dell’ansia. Ho pure riscontrato problematiche legate al malfunzionamento del nervo vago che sono poi collegate allo stomaco….ora non so se è lo stomaco a dare fastidi al nervo vago o il contrario. Tutti questi fastidi li consideravo anche parte di un processo di disintossicazione interiore, emotivo e psicologico oltre che fisico…però ecco, sono le 3:20 e non dormo per le sensazioni che ho. Stando sdraiata è peggio per cui penso che lo stomaco sia mooolto infastidito. L’unico problema è che al momento se dovessi tornare a mangiare come prima dovrei farmi violenza…. il bisogno di alleggerirmi è la cosa fondamentale.
Ciao Sara,
i fattori in gioco sono molti come hai notato. Tenendo conto anche degli aspetti di “disintossicazione emotiva”, forse stai facendo degli errori nelle combinazioni alimentari o forse ci sono dei cibi a cui ti stai adattando. Passare dai carboidrati di pasta e pane a quello che hai scritto richiede forse più tempo di adattamento. Farei attenzione ai legumi germogliati e a mangiare la frutta assieme al resto. Aggiungerei tanti frullati verdi e tanta frutta, ma lontano da tutto il resto.
Tante informazioni a riguardo le trovi nel Raw Starter Kit o nel Green For Life program, entrambe in vendita nella sezione “infoprodotti”.
A presto e in bocca al lupo!
Marco
Tutto vero ragazzi ma è pur vero che la vita allora, per quanto mi risulta , era di di 30 anni di media …::..poi hanno scoperto fuoco e pentole e la vita si è allungata.
Se gli indigeni ancora a tutto oggi , cercano proteine nei vermi perché non hanno altro di cui cibarsi a base di proteine, anche allora appena hanno scoperto lance e frecce per la caccia hanno mangiato proteine
Così era allora è così è oggi ……..bisogna bilanciare e basta …….più verso il crudismo ? Ok !! Ma bisogna bilanciare .
Io mangio tanta verdura cruda cotta estratta frutta legumi ecc….ma poi bilancio ……con un cadavere biologico gallina faraona anitra cavalli capra ecc
Tanti sinceri piaceri a tutti voi ……..non viviamo da ammalati anche se sani !!!
Però da mettere in chiaro una cosa. Quando l’uomo non aveva scoperto il fuoco cosa mangiava? Sicuramente cibo crudo e scondito. Il riso l’ha potuto mangiare molto più tardi grazie all’invenzione di attrezzature sofisticate, per accendere il fuoco in primis, poi pentole e fornelli. Poi ci sta che passare dal cotto al crudo il corpo deve abituarsi a poco a poco e non drasticamente. La natura non aveva previsto il cibo cotto ne per gli umani ne per gli animali non umani.
Grazie del commento Sem. Sì sono d’accordo. Sicuramente mangiava crudo e scondito… Il riso e i cereali risalgono “appena” a 10.000 anni fa.
Marco
Inoltre gli eschimesi, popolo che per adattarsi al loro ambiente ostile, si ciba esclusivamente di pesce (cotto e Crudo), ha un vita molto breve, circa 28/30 anni